Le classi terze della Scuola Primaria Gianna Beretta Molla lo scorso 3 ottobre hanno partecipato a un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, tornando nel Neolitico per osservare da vicino la vita dei Camuni in Val Camonica, un'uscita didattica divertente e istruttiva.
Il popolo dei Camuni si è stabilito in Val Camonica, in provincia di Brescia, più di 5000 anni fa lasciando dietro il suo passaggio tracce meravigliose tutte da scoprire. Presso il Parco di Naquane, che ospita ben 104 rocce incise, i ragazzi hanno potuto vedere da vicino le testimonianze lasciate dal popolo che ha abitato la valle per 5000 anni prima di essere sottomessi dai Romani intorno al I sec. d.C.
Cari studenti, lasciatevi travolgere dalla bellezza e dal mistero della storia che ci appartiene, ricordandovi sempre di lasciare le vostre tracce nel mondo!
Per i Camuni la zona del parco di Naquane era un luogo sacro, ecco spiegata la presenza di così tante incisioni. Lo era perché durante l'equinozio di primavera il sole, poco dopo l'alba, si nascondeva dietro la vetta del Pizzo Badile proiettandone in cielo l'ombra, segno per il popolo preistorico, della presenza e della potenza degli dei abitanti sulla vetta del monte.
Tra le centinaia di incisioni spicca infatti una figura ricorrente detta l'Adorante, a testimonianza della sacralità del luogo.
Arecheopark e laboratori didattici
Il gruppo si è poi spostato nel pomeriggio all'Archeopark. Aperto nel 1999 grazie al lavoro dell'archeologo Dott. Ausilio Priuli e dall'imprenditore Walter Venturi, è un luogo che permette di rivivere la vita materiale e spirituale dell'uomo della preistoria. Gli studenti hanno potuto visitare le palafitte e le capanne ricostruite con cura e precisione. Hanno potuto toccare con mano gli oggetti che 5000 anni fa aiutavano i Camuni nella vita di tutti i giorni.
L'esperienza, si sa, è la parte più bella dell'imparare. Ecco perché la giornata si è conclusa con un laboratorio di frottage per riprodurre su carta le incisioni rupestri viste durante la mattinata.
Anche questo viaggio, però, è dovuto terminare, ma ha sicuramente insegnato tantissimo ai nostri ragazzi. Una giornata che è valsa più di cento ore di lezione in classe, perché niente può far comprendere la storia come il viverla e toccarla con mano.
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